SCOLIOSI NELL’ADULTO
La SCOLIOSI è la patologia della colonna che più di ogni altra presenta aspetti difficili nell’inquadramento diagnostico dei pazienti e nel proporre e praticare delle cure. Proprio per questi motivi, si assiste troppo spesso a diagnosi errate ed a interventi praticati senza risultato o addirittura con consistente peggioramento della situazione.
Va detto senza timore di smentita che la competenza in questo campo di chi si definisce chirurgo vertebrale è mediamente molto bassa. E ciò si spiega tenendo presente che si affrontano casi di elevata complessità. Ciò richiede interventi importanti e difficili che comportano capacità tecnico-decisionali da parte del medico decisamente superiori alla media. Le moderne tecnologie, per esempio, i sistemi robotici o di navigazione non sono qui di grande aiuto, poichè non rendono migliore un chirurgo inesperto in materia. Due fattori diventano cruciali e fanno la differenza nell’approccio: la profonda comprensione della patologia ed il piano di trattamento che si decide di praticare prima del gesto tecnico in sala operatoria.
Un esempio di errore di comprensione della patologia e di strategia di cura:
Dopo un intervento rivelatosi inutile:
Il chirurgo non era in grado di comprendere che la patologia era determinata dall’intero complesso della curva e non solo da un punto. O non era in grado di eseguire un intervento di tale complessità e si è limitato a ciò che credeva poter essere sufficiente.
Dopo ulteriore intervento correttivo: ciò che si sarebbe dovuto fare subito
CAUSE E SINTOMI DELLA SCOLIOSI
La scoliosi lombare nell’adulto e nell’anziano tende a peggiorare progressivamente nella maggior parte dei casi. Dal non provocare alcun disturbo compaiono dapprima il mal di schiena, poi siccome usura dei dischi intervertebrali e curva della colonna si potenziano a vicenda, la schiena si curva di più il canale vertebrale si restringe e compaiono dolori alle gambe dovuti alla compressione dei nervi.
In questi casi sono sempre evidenti delle ernie discali ma non si può curare queste persone come se avessero un’ernia in una colonna diritta con un piccolo intervento per l’ernia. La colonna continuerà ad incurvarsi ed i nervi a trovarsi compressi, dato che a determinare il problema è la scoliosi e non l’ernia. L’incomprensione di questo concetto fondamentale conduce spesso a pianificare un trattamento chirurgico errato che si rivela inutile o addirittura dannoso. Tuttavia, la possibilità di affrontare queste situazioni porta con sé la necessità di eseguire interventi più importanti, invasivi e complessi poiché è complessa la patologia che si deve curare.
INTERVENTO CHIRURGICO: QUANDO OPERARE?
Si ritiene a torto che la chirurgia sia troppo pesante ed invasiva: è chirurgia invasiva sì ma non lo è troppo. In altre parole, se vogliamo fornire duraturo beneficio a questi pazienti dobbiamo innanzitutto essere in grado di eseguire una diagnosi corretta, poi essere in grado di eseguire interventi tecnicamente complessi, ma soprattutto sapere spiegare ai pazienti che la loro situazione complessa può essere affrontata e risolta con un margine di rischio accettabile (che non vuol dire assenza di possibili complicanze o riuscita al 100%), con un intervento non piccolo ma con una convalescenza meno difficile di quel che si pensi. Questi pazienti e le loro famiglie devono essere in grado di comprendere e scegliere di affrontare un simile percorso compresi i rischi che esso comporta, a fronte del miglioramento di situazioni che sono davvero gravemente invalidanti e non curabili con mezzi fisioterapici o con infiltrazioni.
Più di molte parole valgono le testimonianze dei pazienti che potrete ascoltare nella sezione dedicata.
Sono spesso pazienti che nessuno aveva voluto operare o ai quali era stato detto che non vi era alcuna soluzione a parte essere indirizzati alla fisioterapia o alla terapia del dolore (che in questi casi forniscono risultati largamente inferiori al minimo che ci si aspetti).
Mai come in questi casi la consulenza specialistica di chi abbia davvero esperienza in questo campo della chirurgia vertebrale può essere fondamentale per capire e decidere se e cosa fare.
LA SCOLIOSI NELL’ADOLESCENTE
La scoliosi è una curvatura della colonna vertebrale che tende a peggiorare durante la fase di accrescimento corporeo soprattutto in età adolescenziale. Proprio per la sua tendenza ad aggravarsi nel tempo, diventano fondamentali la diagnosi precoce ed un corretto trattamento laddove necessario.
L’età alla quale sottoporre i ragazzi alla prima valutazione è tra 10 e 12 anni. Se viene riscontrato un problema alla semplice visita medica, si richiedono delle radiografie.
Il trattamento di scelta è l’osservazione nel tempo per valutare la velocità di aggravamento. Qualora essa sia bassa non sono necessarie ulteriori cure. Ma nelle curve superiori ai 25 gradi si utilizzano corsetti ortopedici preceduti o meno da un busto di gesso per cercare di modellare la curva riducendola e contenendone il peggioramento. Questo al fine di evitare deformità che possano diventare gravi e per cercare di evitare la necessità di un intervento chirurgico.
L’INTERVENTO CHIRURGICO NELLA SCOLIOSI DEI RAGAZZI
La chirurgia nella scoliosi dei ragazzi diventa purtroppo una necessità quando la curva pur se ben trattata, compreso l’impegno di ragazzo e famiglia nell’uso del busto, continua a peggiorare e raggiunge o oltrepassa i 45 gradi. Gli interventi oggi si avvalgono di tecniche che permettono di alzarsi in 1-2 giorni e consentono degenze inferiori alla settimana. Fondamentale l’uso di sistemi di monitoraggio della funzione del midollo spinale durante l’intervento al fine di utilizzare procedure molto più sicure che in passato.