Dott. Antonio Diego Bruno

  • 3 dicembre 2024

Intervento Chirurgico per la Scoliosi:
quando operare è necessario



La scoliosi è una condizione patologica della colonna vertebrale che provoca una curvatura anomala permanente della spina dorsale. A livello scheletrico, la scoliosi si presenta come una deviazione laterale della colonna con rotazione sul suo asse, e può variare in termini di severità e presentarsi in diversi modi a seconda delle cause.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la scoliosi è una complessa deformità strutturale non sempre facile da diagnosticare correttamente, e molto delicata da trattare. Purtroppo non sono rare le diagnosi errate, e la mancata comprensione del problema così come la sottovalutazione della patologia possono comportare gravi rischi per la salute di chi soffre di scoliosi.

Il ricorso alla chirurgia per trattare la scoliosi è una delle opzioni terapeutiche più discusse, soprattutto perché gli interventi in questo ambito sono intrinsecamente difficili, e richiedono un livello di abilità tecnico-decisionale che va oltre i comuni standard.

La scoliosi è una patologia complessa che richiede un approccio altamente specializzato, pertanto è fondamentale accertare la competenza di chi si presenta come Chirurgo Vertebrale.

Anche le più moderne tecnologie (come i sistemi robotici e di navigazione), pur offrendo strumenti all’avanguardia, non possono sostituire l’esperienza e la preparazione di un Chirurgo esperto in trattamenti vertebrali.

Partendo da questo presupposto, i due elementi chiave che faranno davvero la differenza tra un intervento di successo e un’operazione fallimentare (se non addirittura dannosa!) sono i seguenti:

  • 1) una comprensione approfondita della patologia consolidata da anni di studi ed expertise nel settore della chirurgia vertebrale;
  • 2) un piano di trattamento ben definito, elaborato prima dell'intervento chirurgico e condiviso in ogni dettaglio con il paziente, in totale trasparenza.

In questo articolo, insieme al dottor Antonio Bruno approfondiremo le cause e i sintomi della scoliosi, vedremo le circostanze in cui l’intervento chirurgico diventa necessario, spiegando nel dettaglio le principali tecniche chirurgiche e fornendo il maggior numero possibile di informazioni utili per chi sta valutando se sottoporsi all’operazione per curare la scoliosi.


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Cause e sintomi della scoliosi

La scoliosi può essere causata da diversi fattori, e in base alla sua origine viene classificata diversamente - e trattata con terapie differenti:

  • Scoliosi idiopatica, che è la forma più comune di scoliosi. Si definisce “idiopatica” perché la sua origine è sconosciuta, nel senso che non è riconducibile a cause esterne note, ad oggi. Conosciuta anche con l’acronimo AIS (adolescent idiopathic scoliosis), solitamente si manifesta durante l’infanzia o l’adolescenza, spesso durante il periodo di crescita più rapida dell’individuo. Nonostante l’incertezza sulle cause precise, si ritiene che fattori genetici possano giocare un ruolo importante nella sua manifestazione.
  • Scoliosi congenita, ossia “presente dalla nascita”, è dovuta a malformazioni delle vertebre che si sviluppano già durante la gravidanza. Queste anomalie vertebrali possono generare curvature molto gravi della colonna vertebrale che diventano evidenti man mano che il bambino crescerà.
  • Scoliosi neuromuscolare, associata a condizioni mediche come la paralisi cerebrale, la distrofia muscolare o altre patologie che interessano i nervi e la muscolatura. In questi casi, la scoliosi si sviluppa perché i muscoli che sostengono la colonna vertebrale non funzionano correttamente, portando a una curvatura progressiva della colonna stessa.

I sintomi della scoliosi possono variare in base alla gravità della curvatura della spina dorsale e all’età della persona, ma i segnali più comuni includono:

  • Asimmetria delle spalle o dei fianchi: una delle prime indicazioni visibili è la disuguaglianza nelle altezze delle spalle o dei fianchi. In alcuni casi, si può notare una scapola più prominente dell’altra.
  • Dolore alla schiena: anche se non sempre è presente nelle fasi iniziali, il dolore alla schiena può diventare un problema significativo man mano che la curvatura si acuisce.
  • Fatica durante l’attività fisica: a causa della deformità spinale, i muscoli della schiena devono lavorare di più per mantenere l’equilibrio e la postura, portando a una maggiore fatica.
  • Alterazioni nella postura: può includere inclinazioni laterali del corpo o un’andatura anomala.

Riconoscere precocemente questi segnali è fondamentale per poter intervenire in modo efficace e tempestivo, prevenendo ulteriori complicazioni col passare degli anni.


Quando e per chi è necessaria l’operazione per la scoliosi?

La decisione di sottoporsi a un intervento chirurgico per la scoliosi non è mai semplice e viene solitamente considerata solo quando altre opzioni terapeutiche, come la fisioterapia o l’uso di corsetti ortopedici, non sono sufficienti.

In linea generale, il ricorso all’operazione su scoliosi è caldamente raccomandato nei seguenti casi:

  • a) se la curvatura spinale supera i 45-50 gradi: quando la deformazione supera questa soglia di curvatura e continua a progredire, in particolare nei pazienti in fase di crescita, l’intervento chirurgico è spesso suggerito per prevenire ulteriori deformità e migliorare la qualità della vita per gli anni a venire;
  • b) se ci sono sintomi significativi, come dolore persistente o difficoltà respiratorie: se il paziente lamenta condizioni debilitanti che non rispondono ai trattamenti conservativi, oppure presenta una compressione toracica che causa difficoltà respiratorie, l’intervento chirurgico può diventare una necessità;
  • c) se la qualità della vita è compromessa: quando la scoliosi impatta negativamente sulle attività quotidiane e sulla mobilità degli individui, l’intervento chirurgico può essere l’unica soluzione per migliorare la funzionalità del corpo e ridurre il disagio quotidiano.

La decisione di operare deve comunque sempre essere presa in stretta collaborazione con un Chirurgo Vertebrale esperto, che effettuerà una valutazione completa della situazione clinica del paziente, considerando sia la gravità della curvatura che lo stato di salute generale.

Si pensa (erroneamente) che la chirurgia vertebrale sia troppo pesante e invasiva: come molti altri interventi chirurgici, anche il trattamento della scoliosi è invasivo, ma lo è meno di quanto si pensi, considerando i benefici stabili e duraturi che offre ai pazienti.

Un Chirurgo serio deve innanzitutto essere in grado di formulare una diagnosi corretta, poi di eseguire interventi tecnicamente complessi, ma soprattutto di spiegare ai pazienti che la loro situazione complessa può essere affrontata con un intervento all’altezza e con una convalescenza meno difficile di quel che si crede.


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Le principali tipologie di operazione per scoliosi

Esistono due principali tipologie di intervento chirurgico per la correzione della scoliosi:

Intervento a cielo aperto
Questo approccio chirurgico è più tradizionale (e invasivo). Comporta un’incisione ampia lungo la schiena, attraverso la quale il chirurgo può visualizzare e manipolare direttamente la colonna vertebrale per correggere la curvatura anche con l’ausilio di viti. Sebbene offra maggiore visibilità e controllo in fase di intervento, può comportare un tempo di recupero più lungo e un dolore post-operatorio maggiore.

Intervento mini-invasivo
Questa tecnica utilizza incisioni più piccole e strumenti specializzati per ridurre il trauma ai tessuti circostanti. L’intervento mini-invasivo comporta generalmente un minor dolore post- operatorio e un recupero più rapido rispetto all’approccio “a cielo aperto”. Tuttavia, la scelta tra i due metodi dipende dalla gravità della scoliosi e dalle condizioni generali del paziente, oltre che dalla preferenza e dall’esperienza del Chirurgo.

Nella clinica del Dottor Antonio Bruno a Torino la chirurgia mini-invasiva ha un ruolo marginale e viene impiegata solo su scoliosi lievi che potrebbero essere anche trattate solo con supporti come busti e corsetti.

Secondo l’esperienza del dottor Bruno, l’unica reale innovazione ad oggi è la Chirurgia Endoscopica Transtoracica che consente di preservare il normale rendimento della colonna vertebrale. Tuttavia, questa tecnica è utilizzabile solo in pochi casi e accuratamente selezionati.

In generale, ciò che rende più sicuro il trattamento chirurgico della scoliosi oggi è l’uso della chirurgia computer assistita: diversamente dai robot, che sostituiscono solo la mano (come “strumento”) del chirurgo, le tecnologie computer assistite aiutano il medico ad essere più preciso, senza affidare l’intera riuscita dell’operazione ad una macchina.

Anche l’utilizzo di alcune nuove tecniche anestesiologiche rende più sicuro l’intervento, come ad esempio l’uso di sistemi di monitoraggio della funzione del midollo spinale durante lo svolgimento dell’intervento.


La scoliosi nell’adolescente

La scoliosi è particolarmente comune tra gli adolescenti, poiché spesso si manifesta durante la crescita rapida (e talvolta critica) che caratterizza questa fase della vita. Durante l’adolescenza, infatti, la colonna vertebrale è ancora in fase di sviluppo, e le curvature possono progredire rapidamente.

È essenziale monitorare attentamente la scoliosi in questa fascia di età per prevenire complicazioni a lungo termine, come problemi respiratori e dolori cronici. I genitori e i medici dovrebbero essere vigili e sottoporre regolarmente gli adolescenti a esami fisici per individuare tempestivamente segni di progressione della curvatura.

Solitamente il pediatra è in grado di riconoscere la patologia tra i 6 e i 10 anni di età. Esistono diversi campanelli di allarme che i dottori dovrebbero riconoscere, come l’asimmetria delle spalle, asimmetria della schiena, busto flesso in avanti.

Inoltre, la familiarità di questa condizione è piuttosto frequente, e si registra una maggiore diffusione tra le ferrite rispetto ai maschi.

Inizialmente la scoliosi negli adolescenti è trattabile conservativamente con busti e corsetti, e le probabilità di correzione sono direttamente proporzionali a quanto precocemente viene individuata.

Curve superiori a 45 gradi richiedono invece il trattamento chirurgico, con un intervento da svolgere normalmente tra i 15 e 17 anni.



La scoliosi dell’adulto

Si tratta di scoliosi insorte in età adulta (dette scoliosi “de novo”) o dell’evoluzione che la scoliosi dell’adolescente ha in età matura o avanzata. Si tratta di scolisi che spesso diventano sintomatiche provocando grave mal di schiena e sciatalgia resistenti ad ogni trattamento.

In età medio avanzata hanno la tendenza al peggioramento progressivo. Stante l’invecchiamento medio della popolazione si tratta di un problema di salute emergente con richiesta di cure sempre più frequente.

Sono inoltre i casi più difficili da trattare dato che la deformità è sempre molto rigida, con valori angolari elevati, e si verifica in pazienti spesso anziani, dunque più fragili ed affetti da altre patologie.

Il miglioramento delle tecniche e dell’esperienza permette oggi di affrontare anche questi casi che però non sono alla portata del chirurgo vertebrale di media esperienza o non avvezzo alla cura di questi pazienti.


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Quanto dura l’intervento chirurgico per scoliosi?

La durata dell’intervento chirurgico per scoliosi varia a seconda della complessità del caso e della tecnica utilizzata.

In genere, un intervento a cielo aperto ha una durata media di circa 3 ore, e il paziente normalmente si può alzare in piedi dopo 8 ore al massimo. Il tutto dipende dalla gravità della curvatura e dal numero di vertebre coinvolte.

È cruciale che i pazienti e le loro famiglie abbiano aspettative realistiche e siano ben informati sui tempi e le dinamiche dell’intervento -e della convalescenza- prima di procedere.


  • infezioni (sebbene rare, le infezioni possono verificarsi e necessitare di trattamenti aggiuntivi, inclusa una possibile nuova operazione chirurgica;
  • rigidità spinale (alcuni pazienti possono avvertire una certa rigidità nella colonna vertebrale dopo l’intervento, che può limitare temporaneamente la mobilità:
  • dolore post-operatorio (è un effetto collaterale comune ma passeggero, che può essere gestito con farmaci analgesici e terapie del dolore)

È fondamentale discutere di questi potenziali rischi con il chirurgo vertebrale prima dell’operazione, per avere un quadro chiaro e completo delle possibili complicanze e delle strategie che verranno attuate per minimizzarle.

Una qualità molto importante di un bravo Chirurgo vertebrale è l’empatia, e la capacità di comunicare in maniera onesta e trasparente con i pazienti può davvero essere la chiave per il successo di un’operazione chirurgica per la scoliosi. Se il medico è in grado di far comprendere ai pazienti che la loro situazione, per quanto complessa, può essere risolta con un margine di rischio accettabile (che non vuol dire assenza di possibili complicanze o riuscita al 100%) e con una convalescenza meno difficile di quanto immaginano, l’approccio del paziente all’intervento sarà sicuramente più rilassato. Queste persone devono essere messe nelle condizioni di scegliere consapevolmente di affrontare un simile percorso, inclusi i rischi che esso comporta, in cambio di un miglioramento sostanziale di situazioni che spesso sono davvero gravemente invalidanti.


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Il recupero post intervento

Il recupero dopo l’intervento della scoliosi è un processo graduale che richiede pazienza e attenzione. Raramente è necessario l’utilizzo di un busto nella fase post operatoria, e il dolore in questa fase si fa via via sempre più lieve, fino a scomparire. Ma nella pratica cosa si deve fare dopo l’intervento?

Degenza ospedaliera, che può variare da 3 a 7 giorni, a seconda della tipologia e della complessità dell’intervento nonché del recupero iniziale.

Riabilitazione, mediante un programma di fisioterapia personalizzato che è essenziale per ripristinare la mobilità e la forza muscolare, ridurre il dolore e scongiurare complicazioni.

Follow-up medico con visite regolari dal chirurgo per monitorare la guarigione e verificare la correzione della curvatura.

La maggior parte dei pazienti può tornare alle normali attività quotidiane entro alcuni mesi, ma è essenziale seguire le indicazioni del medico per raggiungere un recupero ottimale.


Affidati al Dr. Bruno per l' intervento chirurgico per la scoliosi a Torino

L’intervento chirurgico per la scoliosi è per molti pazienti l’ultima -o l’unica- spiaggia per tornare a condurre una vita normale, priva di dolore e disagi, specialmente quando i metodi conservativi non sono sufficienti.

Trattare la scoliosi chirurgicamente è una decisione importante che deve essere presa con cura e in stretta collaborazione con un chirurgo vertebrale esperto e specializzato.

Il dottor Antonio Bruno, chirurgo vertebrale a Torino, è un’autorità nel trattamento della scoliosi e garantisce un approccio serio e personalizzato, basato sulle migliori evidenze scientifiche e su anni di pratica e di successi.

Con il Dottor Bruno avrete la sicurezza di iniziare un percorso di cura mirato, efficace e senza brutte sorprese, finalizzato a migliorare la qualità della vita di chi soffre di scoliosi e vuole risolvere il problema una volta per tutte, riducendo al minimo i rischi e massimizzando i benefici.

Non esitate a contattare Antonio Bruno, medico chirurgo a Torino, per una consulenza specialistica e un percorso di cura su misura.




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Dott. Antonio Diego Bruno
Specialista in Chirurgia vertebrale